
Sono nella fase acuta del dolore, non dolore cronico ma dolore che si impermea in scrittura e che da i suoi frutti. E’ così oggi me ne frego delle regole che mi sono autoimposto, quelle di non fumare in altre stanze che non siano il bagno, e fumo nel soggiorno all’entrata di casa dove ci sono anche i panni stesi ad asciugare. Sboccheggio tra un carattere e l’altro parole non dette e parole già sentite e risentite, con quella voglia e quella autodeterminazione che è Volontà del mio corpo che può essere solo mia che mi auto appartiene. E intanto davanti a questo pc denso di fumo, dopo l’ennesimo caffè ingurgitato malevolmente più che per noia che per passione agguanto un pezzo di me tra i meandri e le dita di una tastiera, che pare innocua ma che nasconde l’incessante motivetto di un dolore e di una vita fallace. “Fallace ” questa parola ricorda il “fallo” quello da dove tutti siamo venuti che ha piantato il seme nella vagina di nostra madre e poi nell’utero ci ha fecondati. Siamo venuti così al mondo per caso, per le pretese dei nostri genitori, non lo abbiamo chiesto e ora ci sballottiamo qui, a destra e a sinistra, fra gli innumerevoli e le innumerevole angosce della nostra vita, angosce che almeno sentivo io da 26enne strappa storie . Che ne avrei tante da raccontare bizzarre e moleste al tempo stesso. Ma ho lasciato spegnere la sigaretta, si è infranta come si sono infranti i miei sogni e dentro la mia mente sul palcoscenico che mi sono costruito il pubblico si sta rimettendo la giacca e i vestiti e se ne sta andando. Io vi lascio con un inchino, il mio piccolo momento di gloria si è concluso, e le luci si spengono qua.
Momenti……🌹
"Mi piace"Piace a 1 persona